Villa Noris oggi Gatti

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La villa, ubicata nella campagna circostante il centro abitato di Angiari, risulta essere di antica origine in quanto il primo impianto è stato edificato su preesistenze romane come risulta da alcune tracce rinvenute in occasione di scavi al piano terra. L’ossatura muraria principale è stata realizzata nei primi anni del millequattrocento, con un primo ampliamento nel cinquecento nella parte posta ed est, attraverso la trasformazione di strutture preesistenti.Nella prima metà del seicento la proprietà era intestata a Bernardino Noris, della contrada di S. Andrea di Verona. Nel 1745 la proprietà fu riunita ad altre tenute in Bovolone ed in Villafontana attraverso la fusione dei due rami del casato Noris nelle figure di Alessandro e Girolamo Noris. All’inizio dell’ottocento questa proprietà venne ceduta ai fratelli Beccaletto, poi da questi passò per oltre 100 anni ai fratelli Bissoli successivamente dagli anni 70 del novecento alla famiglia Grella fino a pervenire dagli anni 20 del duemila all’attuale proprietario. Nei primi anni del millesettecento viene leggermente sopraelevato il corpo centrale con la relativa esecuzione di una cornice di gronda modanata; tra il 1700 ed il 1714 vengono realizzate la recinzione, la barchessa in lato ovest e le decorazioni interne, come risulta da una data trovata incisa. Nei primi anni dell’ottocento il complesso viene completato con la realizzazione degli annessi rustici in lato est, come descritto nell’inventario di un atto notarile del 1848. Di singolare interesse storico - artistico risulta il ciclo di affreschi di due ambienti al primo piano con finte architetture, paesaggi e scene domestiche eseguite da un pittore “naif” agli inizi del 1700; tali affreschi, privi di particolare qualità pittorica, costituiscono una testimonianza di arte popolare forse unica per estensione e per omogeneità di conservazione. Oltre a questi, sono degni di nota anche un affresco figurale con un soggetto sacro sulla facciata sud, incorniciato da un fregio cinquecentesco, ed una porta con sopraluce ed una finestra ad arco acuto tardogotica sul fianco ad ovest.